Sono libera di scegliere di abortire.
Negare la mia volontà, è una violenza. Capita molto spesso, ogni giorno, a troppe donne.
Interrompere la gravidanza è un mio diritto, se sono ostacolata dalle persone a me vicine, da estranei, o peggio, dal Servizio Sanitario Nazionale, si tratta di violenza.
È violenza fisica e psicologica.
Sono libera di scegliere di abortire.
Indipendentemente da quali siano le ragioni che mi portano a voler interrompere la mia gravidanza:
è stata una notte pazza, eravamo sbronzi, si è rotto il preservativo e non me l’ha detto, l’ho scoperto con un ritardo mestruale;
rientro nell’1% dei casi in cui l’anticoncezionale non ha funzionato;
non ho mai parlato con nessuno di contraccezione;
non potevo permettermi di acquistare dei preservativi;
sapevo di non essere fertile, lui mi ha detto di non essere fertile;
non desidero una famiglia, non amo il mio compagno, è stato un errore;
non ho un lavoro, non riesco neppure a pagare la retta universitaria;
Voglio abortire perché oggi non voglio né un bambino né una bambina.
Voglio abortire perché ho sbagliato e vorrei rimediare al mio errore.
Voglio abortire perché non è questo che desidero adesso per la mia vita, che è una sola.
Voglio abortire perché ho scelto di farlo e non devo dare alcuna giustificazione.
Se neghi il mio diritto, stai facendo violenza non solo sul mio corpo, ma anche sulla mia persona