É passato più di un anno dal lancio della nostra campagna in risposta ai messaggi fuorvianti che occupavano lo spazio pubblico per mano di chi ha interesse solo a rendere ancora più fragili i diritti legati alla salute sessuale.
Tirando le somme del lavoro fin qui svolto, ci siamo rese conto di aver creato una nuova realtà di incontro e dialogo e di aver generato una rete di realtà fino ad allora sconosciute tra loro, che è collegata da Sud a Nord da una causa: la necessità -registrata su scala nazionale- di diffondere informazioni scientifiche, corrette, verificate e attendibili, a supporto della tutela del diritto all’autodeterminazione sui propri corpi.
Abbiamo creato un archivio di contenuti informativi sul tema dell’aborto che ha potuto sopperire all’assenza di informazioni inesistenti soprattutto sui canali istituzionali, quali ad esempio il sito del Ministero della Sanità.
Abbiamo scavato negli archivi storici per ricostruire i momenti cruciali che hanno portato all’approvazione della legge 194/78, operando, inoltre, una comparazione tra i metodi di informazione odierni e quelli veicolati dai collettivi femministi che, attraverso manifesti informativi o di rivendicazione, davano vita a gruppi di mutuo aiuto e garantivano servizi altrimenti inesistenti. Per la nostra ricerca storica il supporto dell’archivio dell’UDI Palermo è stato imprescindibile. Siamo convinte che le lotte delle donne che ci hanno preceduto debbano essere ricordate per non tornare indietro sui diritti civili con fatica conquistati.
La continuità delle nostre azioni e la qualità degli approfondimenti ci ha permesso di diventare punto di riferimento per la comunità che si interroga intorno a questi temi. Allo stesso tempo la capacità di rispondere in maniera rapida e puntuale a interrogativi, dubbi e perplessità poste dagli utenti anche in emergenza, ha dato vita a uno sportello online di aiuto.