Come funziona l’aborto per le minorenni? Serve il consenso dei genitori?
Non oer forza.
Nonostante non tutte le regioni siano organizzate in modo da garantire personale non obiettore dentro i consultori, il loro ruolo resta fondamentale nel poter offrire consulenza e supporto specie alle minori.
Nel caso in cui a manifestare volontà di abortire sia una minorenne, le tre figure che operano all’interno dei consultori, un ginecologo, uno psicologo e un assistente sociale, devono valutare se la ragazza manifesta maturità nell’affrontare la situazione.
Quasi sempre si invita la minorenne a dialogare con un genitore o con un adulto, ma qualora la persona manifesti delle motivazioni molto forti o delle gravi preoccupazioni rispetto al rivelare la sua situazione alla propria famiglia, allora il ginecologo invia al Tribunale dei Minori una richiesta per avere da parte del Giudice Tutelare l’approvazione a fare una prestazione sanitaria senza il consenso dei genitori, allegando una relazione redatta dall’assistente sociale e/o psicologo. Una volta ottenuta la sospensione della potestà genitoriale in modo che la ragazza possa praticare l’IVG anche se minorenne, il ginecologo potrà rilasciare la certificazione alla minorenne, allegando l’autorizzazione del giudice.
I genitori possono essere avvertiti solo se dovessero esserci complicazioni che possono mettere a rischio la vita della ragazza, caso possibile ma remoto, come in tutti gli interventi di qualsiasi natura.
La cosa importante, in questa procedura sono le tempistiche: in genere il giudice tutelare garantisce i tempi riducendoli al minimo, generalmente infatti si tratta di quattro giorno ma può essere anche meno.