I consultori familiari ieri e oggi

I Consultori Familiari sono uno spazio di accesso libero, gratuito e diffuso sul territorio, un servizio socio-sanitario che, oltre a svolgere attività di prevenzione, educazione e promozione della salute, fornisce supporto alle persone (soprattutto adolescenti e di genere femminile) nell’arco della loro vita sessuale e riproduttiva.

Questo è il modo in cui i CF sono stati disegnati nel 1975 dal legislatore (legge 405/75) – in un periodo storico di profonde rivendicazioni sociali – e poi realizzati sul territorio nazionale con tempi e modalità diverse, in seguito all’approvazione delle relative leggi regionali. Infatti, come raccontano i manifesti originali dell’Archivio UDI Palermo, numerose sono state le mobilitazioni promosse dalle donne siciliane per fare applicare la legge appena promulgata, a livello regionale. Questa, infatti, prevede un consultorio ogni 20.000 abitanti. “In Italia ci sono 1.800 consultori, metà di quelli necessari per legge per servire tutta la popolazione. 622 si trovano al nord, 382 al centro e 531 al sud, con densità molto diverse a seconda della regione: si va dalla Valle d’Aosta che ha un consultorio ogni 10.500 abitanti, al Molise che ne ha uno ogni 66mila.” (Internazionale)

In Sicilia i CF sono 188 e la media regionale risulta di un consultorio ogni 27.000 abitanti; solo le province di Enna, Agrigento e Caltanissetta hanno un valore adeguato, mentre le altre province sono al di sotto (dati Regione Siciliana, 2017). Al congresso regionale dell’Associazione Ginecologi Territoriali – AGITE, abbiamo conosciuto la Dott.ssa Spedale, ginecologa e Segretaria Provinciale ASP Palermo, che ci ha illustrato il ruolo fondamentale che continuano a rivestire i consultori oggi per la tutela della salute sessuale e riproduttiva della collettività, in un contesto di progressiva privatizzazione del sistema sanitario. Infatti, a causa del costante disinteresse da parte del Ministero della Sanità nel potenziare tali presidi, dei bassi investimenti in media da parte delle regioni e dei tagli al personale, molti consultori possono fornire soltanto prestazioni ginecologiche di base (ad es. visite, pap test).

In questo modo si riduce costantemente quella funzione sociale che li rende, invece, dei presidi unici sul panorama internazionale: un’alternativa gratuita rispetto ai costosi studi privati, di facile accesso per cittadin3 e stranier3 (soprattutto per le prime visite ginecologiche dell3 adolescenti), individui, coppie e famiglie, che opera in rete con i dipartimenti del territorio. Un punto di riferimento per una cura olistica che spazia dalla prevenzione dei tumori, al contrasto del disagio psicologico, dal sostegno a persone vittime di abusi alla contraccezione, dai servizi che riguardano l’aborto (ad es. certificati IVG) a quelli che accompagnano la maternità.